domenica 10 maggio 2020


Porcate a 5 stelle

di Mauro Pasquinelli



Riduzione dei parlamentari e abolizione del contante: le nuove porcate dei 5s

I 5s, oramai afferrati nella loro iperbole pro-sistemica, stanno facendo della riduzione dei parlamentari la madre di tutte le prossime battaglie.



Oggi Di Maio la presenta come mossa indispensabile per la riduzione della spesa pubblica.



La motivazione è pretestuosa e stucchevole visto che si vengono a risparmiare 100 milioni di euro su un bilancio dello Stato di 900 miliardi annui. Non si faceva prima a ridurre gli stipendi di tutti i parlamentari con legge dello Stato?

In verità alla base di questa proposta, sostenuta da tutta l'oligarchia finanziaria europea e prima ancora dalla stessa P2 di Licio Gelli, c'è uno ed un solo motivo: ridurre gli spazi di agibilità democratica, trasferire più poteri dal legislativo all'esecutivo, spegnere il dissenso e cosi blindare la governance e il potere dei dominanti.

Si vogliono introdurre nuove quote di sbarramento e dimezzare i parlamentari. Allora io chiedo a Di Maio perché non ridurli di 3, 4 o 20 volte? Perché non portare i parlamentari a 10 magari a 7 e poi ad uno?

Sarebbe la fine dell'ipocrisia di un teatrino che non legifera più ma si limita solo a ratificare decisioni prese alla commissione europea, al Bieldelberg e alla Trilaterale.

Sarebbe il suggello definitivo, senza più fronzoli, della dittatura bancocratica che si sta dispiegando ogni giorno di più sotto i nostri occhi!

Vi siete mai chiesti perché Licio Gelli e poi Berlusconi il piduista e poi lo stesso Renzi figlio di entrambi, hanno sempre spinto per la riduzione dei parlamentari, presentata oggi con vanto dai Grullini? Il motivo è sempre lo stesso: disancorare la Governance dalle "chiacchiere" e dagli "ostruzionismi" parlamentari. Gli oppressi hanno bisogno di più voci che li rappresentano. Gli oppressori invece ne vogliono di meno e allineate, perché sono una minoranza sociale!

Dopo la vergognosa proposta di riduzione dei parlamentari, i 5s si apprestano ad appoggiarne un'altra ancora più oscena ed indecorosa: l'abolizione del contante che il governo Conte bis vorrebbe introdurre nella (recessiva) Legge di bilancio 2020.

Essa viene giustificata con la scusa della lotta all'evasione. Ma non c'è più nulla da evadere perché il popolo non ha più soldi in tasca. Chi evade sono i grandi paperoni, i turbo-capitalisti che lo fanno senza usare il contante, spostando con un clic enormi somme di denaro nei paradisi fiscali, protetti dal regime bancocratico europeo.

Abolendo il contante, il cartello finanziario e bancocratico lucrerà commissioni su ogni transazione. Dovremo pagargli il pizzo su ogni acquisto. Assisteremo quindi ad uno spostamento gigantesco di ricchezza dall'economia reale a quella finanziaria. Risultato: una crescita esponenziale del furto finanziario con il pretesto della lotta all'evasione.

Non basta. Saremmo tutti orwellianamente controllati nei nostri acquisti e spostamenti. Anche questo a vantaggio delle grandi corporation che lucrano, a loro volta, sul censimento e la vendita delle nostre preferenze.

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