giovedì 9 aprile 2020


O IL PIL O LA VITA

di Mauro Pasquinelli


[ 9 ottobre 2017 ]

La sopravvivenza del sistema capitalistico è legata a doppio filo alla trasformazione delle nostre menti, dei nostri corpi e dei nostri organi interni in cestino della spazzatura dell’industria culturale ed alimentare.

I nostri corpi non hanno un anima, servono solo a raccogliere spazzatura sotto forma di consumo.
Più siamo insoddisfatti, più consumiamo, più il capitale gioisce. L’infelicità collettiva fa crescere il PIL (prodotto interno lordo) par…ametro con cui tutti i nostri politici misurano il successo delle loro azioni.

Più’ ci ammaliamo di cancro più se la ridono le industrie farmaceutiche.
Le malattie fanno crescere il PIL…
Più inquiniamo più saltano di gioia le industrie del petrolio e del disinquinamento.
La devastazione dell’ambiente fa crescere il PIL.
Più facciamo guerre più esultano i fabbricatori di bombe e gli industriali del cemento.
La guerra fa crescere il PIL…
Più guerre scateniamo più migranti ed affamati danno l’assalto ai nostri paesi concedendosi per un salario di fame.
I migranti fanno crescere il PIL…
Più tecnologia sviluppiamo più persone gettiamo sul lastrico e nella precarietà. Disoccupazione e precarietà fanno crescere il PIL…
Più ansie ed insicurezze collettive più lavoro per psicologi, per fiction televisive, per i Barbara d’Urso e i venditori di fumo.
Le ansie fanno crescere il PIL…
Più delinquenti e criminali, più lavoro e profitti per le mafie e le carceri privatizzate, per giudici e avvocati, per xenofobi e politici da strapazzo.
Le mafie fanno crescere il PIL…
Più siamo soli più ci rifugiamo nella tastiera e nei “social media” alla ricerca di un senso da dare alla nostra breve esistenza.
La solitudine fa crescere il PIL…
Più le merci hanno breve vita e muoiono alla scadenza dettata da mode ridicole e pubblicità pervasiva, più spazzatura sommergerà il pianeta.
Moda, pubblicità e rifiuti fanno crescere il PIL.
Potremmo continuare all’infinito.
Tutto è razionalmente calcolato per fare delle disgrazie individuali e collettive il motore della vita economica. Il malessere sociale è il principium movens che anima il sistema economico in cui viviamo.
Il tempo sta per scadere. L’orologio della natura sta suonando il gong finale. Si avvicina il giorno in cui gli umanoidi dovranno svegliarsi e decidere: o il PIL capitalistico o la vita, o dare un un senso ai nostri giorni o una apocalittica barbarie.

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