lunedì 22 giugno 2020



Il Grido di liberta'



di Maria Luciana Favorito



Il potere tecno-liberista digitalizza il pianeta intrappolandolo nella rete del 5G, grazie anche alla "cura" promessa da Colao (ex consulente della grande banca d'affari Morgan e seguace del pensiero transumanista), e ai nuovi diktat dell'Unione sul controllo e repressione, per l'applicazione della digitalizzazione e il pensiero unico.


Esso aspira non più al solo controllo totale dei governi nazionali, delle loro politiche, dei territori e delle coscienze delle persone, ora mira ancora più in alto; ambisce al controllo dei corpi digitalizzati, come appendici del grande mercato globale, manipolati e orientati all'interno del sistema di scambio, per l'obbedienza il consenso, e il controllo totale del sistema. Un organismo complesso e alieno, che ogni giorno aumenta la sua potenza micidiale grazie alla sua crescente distanza dalla percezione delle coscienze omologate e inglobate nel suo disegno onnipotente. Individui malati nell'anima e nella mente, sempre più inclini al suicidio che ormai, alla faccia del covid 19, sta diventando la seconda causa di morte dei giovanissimi e degli anziani in Europa, la cui colonizzazione psicologica e spirituale opera attraverso il meccanismo di fedeltà al sistema e difesa degli aguzzini.

Gli schiavi difendono i loro padroni, i loro governi, i loro imbarazzanti ridicoli e offensivi divieti, le loro ignobili menzogne, la loro censura, il loro ipocrita anti-razzismo con cui orchestrano le campagne elettorali, e la loro cinica propaganda antifascista con cui si dissociano dall'unico vero e spietato fascismo: quello proprio.

La decadenza dell'occidente sotto l'impero dell'UE sta scritta nel grande terribile oblio che avvolge uomini e donne incuranti di nulla e di niente. A testa bassa, in mascherina e termo-scan, distanziati, divisi, e isolati come monadi nella convivialità sociale, ma ammucchiati e stipati nell'assalto ai consumi, ignorano la loro storia, i loro passato, il presente e il futuro. Ieri è come oggi e oggi è come domani. 


La percezione di totale assenza di prospettiva di un possibile cambiamento, prodotto dal bombardamento subliminale della dittatura scienza-economia, che ha convinto della "scientificità" e ineluttabilita' di questa decadente realtà, sta' creando un popolo- esercito digitalizzato, senza identità e memoria storica, che dimentica le sue origini, legate e organiche ai cambiamenti sociali alle rivoluzioni e alle guerre.

La storia umana è il prodotto delle rivoluzioni che hanno dato vita alla storia moderna e alla libertà dei popoli, conquistata attraverso l'indipendenza e autonomia degli stati nazionali e le loro costituzioni. Oggi, questo popolo che appare piegato e inginocchiato sull'altare dei governi-agenzie dell'impero tecno-liberista, in questo oblio massificante, dimentica che gli esseri umani sono organismi complessi territoriali, la cui stanzialita' e dimensione localistica rispecchia la bio-diversità dell'esperienza umana.

Essa costituisce la fondamentale e indispensabile qualità ontologica della complessità umana che, allo scopo di integrare su scala e ai diversi livelli tutte le parti differenti del suo sistema, ha bisogno di esprimere la propria biodiversità, sia individuale/collettiva che territoriale, in piena autonomia e indipendenza.




La territorialità dell'esperienza umana, la sua indipendenza e autonomia, costituiscono quel principio che regola e anima il meccanismo di integrazione di ogni sistema complesso, senza il quale, stretto nella morsa dell'omologazione indifferenziata e sovraordinata , è destinato ad implodere e a decadere.

La piazza di Firenze ieri ha gridato con forza il bisogno di riconquistare la supremazia dell'identità e dei bisogni della comunità umana contro i dogmi e la dittatura della scienza-economia. Libertà di esprimere la propria umanità nel dissenso, nella sovranità costituzionale e dei diritti democratici alla scelta e partecipazione delle politiche, e il recupero del principio antropologico della territorialità dell'esperienza umana, che regola il bisogno economico politico e sociale della sovranità nazionale.

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