lunedì 25 maggio 2020



La Psico-polizia e' gia' tra noi

di Federica Francesconi


Come smembrare e dividere ancora di più un popolo già in agonia? Semplice. Gli si fa il lavaggio del cervello per mesi sul pericolo del contagio di un virus che sta scomparendo da solo; li si rinchiude in casa per dei mesi senza alcun contatto tranne quello della TV orwelliana che batte ossessivamente il chiodo sull'emergenza; dulcis in fundo, si arruolano 60 mila deficienti - perché solo così possono essere chiamati chi farà domanda per ottenere il posto di psicopoliziotto civile- per monitorare nei luoghi pubblici il rispetto da parte della gente delle norme di distanziamento sociale.

Non ci sono i soldi per aiutare le imprese e gli esercizi commerciali in difficoltà e quelli che non riapriranno più. Ma i soldi per assumere 60 mila "volontari" della Gestapo Covid-19 allo scopo di vigilare sulla distanza di sicurezza, quelli ci sono eccome. Quando c'è da mettere i cittadini l'uno contro l'altro e da uccidere la coscienza dell'unità di popolo il potere è ben felice di allegerire i cordoni della borsa.
I kapò che verranno reclutati saranno per lo più cittadini disoccupati, dei disperati, quindi pronti a tutto pur di portarsi a casa uno stipendio. Nemmeno nel Cile di Pinochet venne concepita una tale mostruosità. Il totalitarismo è sotto i vostri occhi ma voi continuate pure a sonnecchiare, magari davanti al PC o dal cellulare, dove poter guardare la realtà a distanza, illusoriamente al riparo dai pericoli, ma anche dalle emozioni e dalla bellezza la vita offre.


Si chiama ristrutturazione della mente. Ristrutturare la mente per innestare convinzioni, emozioni e stili di vita insani, che distruggono l'innata socialità dell'essere umano e la sua resilienza, cioè la capacità di resistere alle emozioni negative, come la paura, generando stati di coscienza positivi. I psicopoliziotti pagati dallo Stato avranno il compito di ricordare ogni giorno, ogni ora e ogni minuto ai cittadini che in uno Stato orwelliano non possono permettersi di essere positivi, spensierati e ottimisti. Presedieranno le strade per spruzzare a getto continuo il virus della paura. Guai se il popolo cominciasse a coltivare l'illusione di poter uscire dall'emergenza e di tornare alla normalità!

Che dire? Chapeau al sistema per aver progettato questa mostruosa metamorfosi antropologica senza che quasi nessuno in Italia opponga resistenza. Infamia eterna per chi invece si ostina ancora a pensare e vivere come uno zombie.

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