domenica 24 maggio 2020



Il nesso tra malattia e dignita' del vivere  
di Maria Luciana Favorito




Regalo ai miei lettori questa chicca teorica del pensiero olistico ed anti-riduzionista, che spiega brillantemente come cultura, storia, rapporti sociali, salute fisica e psichica siano un tutto integrato, che oggi il sistema del denaro separa, non solo nella divisione del lavoro  alienante e ripetitiva, ma anche nel sapere, sempre piu'  iper-specialistico ed incapace di pensare l'uomo come ente relazionale, e di curare alla radice le sue crescenti patologie croniche e psico-somatiche. Buona lettura

Stress: epigenetica sociale

Le numerosissime e consolidate evidenze scientifiche riportate nella letteratura e nella storia dello stress, confermano ormai da tempo il legame bi-direzionale e fisiopatogico tra il sistema biologico, SNC (sistema nervoso centrale), apparati endrocrino e immunologico, e sistema psichico. 



I due sistemi sono profondamente integrati e intimamente connessi sia a livello metabolico (circolazione ematica), che a livello delle vie nervose tramite il SNP (sistema nervoso periferico), in particolare con il nervo vago a livello gastrointestinale, per comunicare costantemente tra di loro attraverso il meccanismo dell''interocezione. Questa funzione è deputata alla percezione e regolazione dell'omeostasi dell'organismo; un processo che la specie umana ha condiviso con i primi organismi unicellulari sulla terra, con cui la vita biologica e gli esseri umani regolano non solo la propria esistenza, ma la prosperità della specie (in A. Damasio "lo strano ordine delle cose").

Un'auto-rappresentazione, istante per istante, delle sensazioni somatiche provenienti dal corpo, che la specie umana ha sublimamente evoluto e perfezionato con la linea dello sviluppo corticale e del linguaggio, allo scopo di trovare altre modalità di regolazione della vita. In questa evoluzione, l'esperienza cosciente delle emozioni e dei sentimenti assumono una valore semantico, danno senso e scopo alle esperienze e motivano i comportamenti umani per raggiungere lo stato di equilibrio-benessere "con straordinari mezzi culturali invece di restare prigionieri in primordiali dispositivi biologici anonimi e rudimentali " (idem A. Damasio).

Dunque, la percezione dell’interno attraverso emozioni sensazioni e sentimenti, markers complessi e straordinari responsabili dell'esperienza umana della gioia del dolore e della bellezza, è parte integrante della risposta di benessere-equilibrio e stress, sia positivo, “ eustress ”, che negativo, " distress ".

Ritroviamo gli stessi magici “marcatori dello stato di benessere”, tra i primi ominidi che 50.000 anni fa raffigurarono il mondo e la natura in cui essi erano immersi, sulle pareti delle grotte di Lascaux, nella Francia occidentale, utilizzando pigmenti naturali rossi e neri. Geroglifici sofisticati, eleganti, delicati e vivi nei movimenti, illustrano con una profonda e commovente spiritualità grandi animali dallo sguardo umano, la vegetazione rigogliosa e dettagliate scene di caccia; ma, al di sopra di tutto e delle scene della quotidianità, si staglia imponente l'impronta di una mano umana, la stessa “ IO sono ” autrice dei disegni. Uno dei primissimi messaggi umani del paleolitico, legati all'esperienza cosciente identitaria di emozioni e sentimenti capaci di regolare e riflettere l'esistenza e lo stato di benessere. 

Lo stesso che il Budda concepì con l'esperienza del nirvana, raggiunto con la
pratica spirituale dell'impermanenza e la gioia dell'essere nella consapevolezza del presente; o quello che Epicuro, Aristotele e Platone insegnavano affinchè gli Ateniesi facessero esperienza del sentimento di “dignità” nel vivere “ una vita degna di essere vissuta” (che cos'è per noi oggi “una vita degna di essere vissuta” ? ).

La cultura, intangibile membrana sociale che origina dall'esperienza umana dei sentimenti e delle emozioni con cui gli individui si auto-rappresentano a sé stessi e al mondo, ha consentito, attraverso una capillare e complessa rete di comunicazione, di integrare il “soma” e la mente, diventando lo strumento fondamentale di co-evoluzione biologica.

Ciò che la ricerca e le evidenze scientifiche oggi legittimano e confermano nel campo dello Stress come fattore di dis-equilibrio, malessere, malattia, infelicità e dolore individuale e sociale, è precisamente ciò che le grotte di Lascaux raffigurano con la spiritualità straordinaria dei geroglifici: la ricerca e la testimonianza sublimata di uno stato di armonia e benessere tra simili e l'ambiente-comunità che li circonda.

Studiando lo sviluppo e la fisiopatologia dello stress, sappiamo per esempio che il dolore sociale con cui gli individui sperimentano le proprie condizioni di lavoro, sfruttamento, ripetitività, monotonia e mancanza di autonomia e controllo nei processi produttivi, disoccupazione, precariato permanente, mobbing, de-mansionamento, violenza e abusi relazionali, si attiva nelle stesse aree cerebrali che correlano con i processi psichici della depressione e altri disturbi psichici, e che esso non è affatto diverso dal dolore “individuale” prodotto nei contesti caratterizzati da relazioni e vissuti traumatici. 


Un dolore sociale che origina dalla cultura riduzionista, mercantile, macchinica, iper-tecnologica e altamente stressogena, che non riconosce e non accoglie, ma anzi delegittima e cancella violentemente, quella profondamente umana evolutasi dal sistema dell'interocezione delle emozioni e dei sentimenti, attraverso cui gli individui esprimono soma e mente, plasmando quel corpo sociale che chiamiamo cultura.


La via dello stress e la cura





La via fisiologica prevalente dello stress è quella denominata "asse-ipotalamo-ipofisi-surrene", in cui la sofferenza psichica agisce su due livelli: con una modalità diretta sui recettori immunitari, presenti nelle aree cerebrali (cellule della microglia, midollo spinale, ipotalamo, ippocampo, insula, "dura madre") che producono citochine altamente infiammatorie, linfociti killer, "NFT” (fattore di necrosi tumorale), che si comportano come anticorpi contro il sistema immunitario e i vari organi (azione auto-immune); e con una modalità indiretta da parte dell'ipotalamo, che stimola la produzione di cortisolo dall'organo "surrene" con conseguenze drammatiche a carico del sistema immunitario,
cardiovascolare e dei vari organi.

Molte malattie sono state studiate in rapporto alla fisiopatologia del danno da infiammazione stressogena, e fra queste spiccano principalmente quelle auto-immuni, come la sclerosi multipla che presenta neuro-infiammazione alla base dell'eziopatogenesi, la psoriasi, il lupus eritematoso, l'artrite reumatoide, alcuni tipi di tumore come quello della mammella ecerebrale, e le malattie croniche intestinali (MCI) come il morbo di cronn, e la colite ulcerosa.

Nelle MCI, il danno a carico delle cellule intestinali è prodotto dalle citochine infiammatorie del sistema immunitario, attivate sia da regimi alimentari caratterizzati da eccessivi carichi di proteine animali e assunzione di additivi alimentari che alterano il microbiota intestinale, organo bersaglio, insieme alle cellule neurali del SNC ( sistema nervoso centrale), delle citochine infiammatorie, sia da fattori stressogeni che in presenza concomitante di diete non equilibrate, potenziano il processo infiammatorio e la necrosi tissutale delle cellule intestinali. 


L'infiammazione coinvolge il nervo vago del SNP (sistema nervoso periferico) che svolge il ruolo di "cervello" del microbiota intestinale controllandone l'omeostasi. L'infiammazione del nervo vago a sua volta altera alcune regioni del cervello, prevalentemente l'ippocampo, sede della memoria che si è vista alterata e ridotta nelle dimensioni nei disturbi da stress post traumatici, e altre aree che correlano con i processi psichici dell'emisfero destro, sede dell'elaborazione delle emozioni, amplificando emozioni negative e depressione (Teoria Polivagale di S.Porges).

Quindi, l'infiammazione stressogena costituisce un loop perverso che si auto-alimenta; il fattore psichico impatta su quello biologico, il quale amplifica e rafforza il danno, e così via. In questo quadro, i due fattori scatenanti, regime alimentare infiammatorio e stress, sono intimamente connessi e agiscono contestualmente.

Le evidenze scientifiche in letteratura riportano lo stress come causa primaria del circuito infiammatorio in molte patologie. In ragione dell'eziopatogenesi, le MIC vengono collocate nel campo delle malattie autoimmuni psicosomatiche, per le quali si raccomandano interventi di primo livello riguardanti terapie integrate con tecniche ormai consolidate da un ventennio di studi e ricerche, basate sulla riduzione dello stress chiamate MBSR (Mindfulness based stress reduction). 


La Mindfulness è la meditazione “vipassana” che oggi fa parte di molti protocolli di terapia integrata che riguardano le malattie autoimmuni con esiti straordinari. Per interventi integrati si intende MBSR associata a terapia farmacologica sintomatica per ridurre i sintomi che possono essere devastanti. La sola terapia farmacologica antinfiammatoria peggiora drammaticamente la situazione, poichè riducendo la risposta immunitaria ne peggiora la competenza che impatta tragicamente sul processo infiammatorio.

Quindi, poiché l'eziopatogenesi è psicosomatica, diventa fondamentale prendere consapevolezza della necessità di intervenire su entrambi i fronti e non limitarsi alla sola terapia farmacologica.




Il problema di affrontare correttamente un'adeguata terapia integrata nasce dalla prevalenza di una cultura medica ottocentesca e obsoleta di tipo riduzionista, chiusa frammentata e iper-specialistica, che opta e sceglie di affrontare e curare solo l'aspetto organico, ovvero l'effetto e non la causa a monte della malattia.  Fregandosene di esercitare, come dovrebbe, una visione sistemica e olistica della medicina, essa ignora e disprezza con la tipica arroganza dell'hybris e del potere dogmatico che il modello socio-economico liberista gli conferisce, l'antica arte medica dell'empatia e della compassione che cura la mente per sostenere il corpo.  

Quell'attitudine e quella conoscenza profondamente umana che l'epistemologia medica, mutuata da pratiche sociali di guarigione millenarie basate sul sostegno e la cura dello spirito che animava i corpi, esprimeva per fortificare sentimenti di benessere ed equilibrio interiore, promuovendo comunità sane e pacifiche.


Un patrimonio epigenetico inestimabile, che la cultura del modello riduzionista e farmaco-centrato ha cancellato e svenduto dal proprio corpus deontologico, per divenire odioso e volgare strumento di potere sociale nelle mani delle élite economiche mondiali.

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